Punti
programmatici

Premessa:

si ritiene necessario ed imprescindibile un maggior coinvolgimento attivo della figura del Sindaco, in qualità di responsabile della salute pubblica dei suoi cittadini, nelle politiche sociosanitarie ed ambientali riferite alla salute ed al benessere dei cittadini della città di Milano, attribuendo un ruolo di condivisione degli indirizzi e di successivo monitoraggio e controllo

In considerazione della necessità di estendere ruoli e competenze in ambito sanitario, tradizionalmente presenti nell’organizzazione comunale delle politiche sociali, è necessario ampliare l’assetto operativo ed organizzativo dell’Assessorato, per assolvere a funzioni strettamente sanitarie di raccordo con gli ambiti afferenti, le novità introdotte dal PNRR e dalla riforma della L.R. 23/2015, circa la gestione dei fondi, l’individuazione, l’organizzazione e l’interazione con il territorio e le case della comunità. In tal senso, fondamentale sarà il ruolo del Consiglio dei Sindaci e della Conferenza dei Sindaci con le ATS e le ASST di riferimento, al fine di attivare ruoli di indirizzo e controllo.

Con questo nuovo Assessorato, che sarà affiancato da una task force di professionisti (medici, personale sanitario e terzo settore), si mira a porre al centro di tutte le scelte politiche future dell’amministrazione una interazione con la necessità di migliorare il benessere e la qualità di vita di tutti i cittadini milanesi, a partire delle fasce più fragili: anziani, minori e persone con disabilità. Altresì, si intende introdurre un tavolo di lavoro permanente inter-assessorile sui temi relativi alle politiche della città ed anche al PNRR.

Un piano massivo di educazione, intervento e comunicazione, a cura del Comune di Milano, attraverso tutti i mezzi online e offline ed in tutti i luoghi di apprendimento, aggregazione e cultura. Saranno previste iniziative ed attività al fine di sensibilizzare e responsabilizzare i cittadini alla prevenzione, educazione e cultura della salute.

Salute Days: giornate di promozione dei corretti stili di vita contro il fumo, l’abuso di alcool e di sostanze stupefacenti, contro la sedentarietà, per la corretta alimentazione, per il corretto approccio alla sessualità -soprattutto con adolescenti e giovani – ed assistenza per l’utilizzo di strumenti e tecniche emergenziali e di primo soccorso.

Patti territoriali: Più reti di raccordo fra Municipi, enti pubblici, scuole, associazionismo sociale, culturale, sportivo ed educativo, terzo e quarto settore, privati, Case della Comunità e Comune per promuovere e rafforzare le alleanze educative, civili e sociosanitarie delle comunità territoriali. I soggetti lavoreranno in rete per intercettare, accompagnare e curare i minori, i giovani, i genitori, gli adulti, gli anziani e le persone con disabilità con interventi di aiuto per prevenire, assistere e prendersi cura degli stati di disagio psicosociale e fisico, introducendo anche figure di raccordo, quali l’assistente e l’educatore sociale di comunità.

Continuità Ospedale – Territorio: si ritiene necessario, in collaborazione con la Regione, creare Case della Comunità/ Care Hub, dove saranno operativi team multidisciplinari e multiprofessionali sociosanitari ed assistenziali in stretta relazione con i servizi sociali comunali, tramite patti territoriali e un censimento degli spazi comunali presenti.

Defibrillatori in città: è necessaria una mappatura dei defibrillatori disponibili in città al fine di aumentarne la presenza e potenziarne l’utilizzo (esempio: app DEA) in collaborazione con AREU.

Mobilità in Sicurezza: al fine di integrare micro-mobilita’, pedoni e autoveicoli bisogna incentivare la progettazione di percorsi educativi e viabilistici che mirano al rispetto della mobilità più vulnerabile nell’ambito della sicurezza stradale. Da un lato garantire al pedone la possibilità di fruire in sicurezza dei percorsi a lui dedicati -quali marciapiedi- senza l’interferenza di monopattini e biciclette, dall’altra garantire a quest’ultimi un percorso in sicurezza negli spazi dedicati -quali le piste ciclabili- senza l’interferenza di autoveicoli e pedoni, al contempo intervenendo per l’eliminazione delle eventuali barriere architettoniche per salvaguardare l’accesso a tutti.

Promozione della Salute: il comune potrà farsi promotore attraverso il proprio portale o una piattaforma dedicata di informazioni/buone pratiche riguardanti la prevenzione primaria e secondaria, disturbi del comportamento alimentare, le dipendenze, la medicina di genere e l’accesso in pronto soccorso.

Scuola in Salute: l’azione si svilupperà in diverse direzioni fra cui attività fisica, corretta alimentazione, autostima, apprendimento e prevenzione sociosanitaria. Questi i temi fondamentali rivolti alla popolazione scolastica milanese (studenti, famiglie e personale scolastico) che prevedono la centralità della salute su tutti questi fronti, sviluppata in molteplici iniziative durante l’anno scolastico e non solo.

Scuola sana: considerata la situazione pandemica d’emergenza, è opportuno rendere le scuole centri vaccinali al fine di facilitare l’accesso e velocizzare la possibilità di somministrazione dei vaccini stessi; oltre che prevedere screening periodici di tamponi salivari dall’inizio dell’anno scolastico per monitorare eventuali contagi ed evitare ripetute quarantene di classe. Inoltre, in accordo con le singole direzioni scolastiche, si potrebbe avviare un progetto pilota per lo screening delle malattie d’infanzia e dell’adolescenza. Infine, si ritiene necessario sostenere l’introduzione del servizio medico e psicopedagogico scolastico.

Scuole aperte: un rafforzamento delle scuole come luogo di socializzazione e aggregazione educativa, anche oltre l’orario scolastico, mettendo in rete ed incentivando la creazione di progetti con professionisti dell’ambito della cultura alla salute, ai corretti stili di vita e al benessere.

Rimane imprescindibile la necessità di incrementare il numero di educatori di sostegno per ciascuna classe a disposizione delle scuole.

Fare di Milano la capitale italiana della ricerca e sede dell’agenzia europea della ricerca biomedica, una città che attrae i migliori ricercatori europei in campo biomedico e biotecnologico, che attrae fondi alla ricerca e gli investimenti delle aziende del settore.

Gli strumenti possono essere i più vari: agevolazioni agli studenti del settore biomedico e biotecnologico (alloggi comunali calmierati, borse di studio città di Milano ai meritevoli), coordinamento stretto con le Università del settore, finanziamento di progetti di ricerca per migliorare la salute sul territorio (una percentuale dell’avanzo di bilancio, va a finanziare la ricerca biomedica e biotecnologica milanese per migliorare la salute e la vita dei cittadini attraverso bandi di ricerca comunali sui temi scelti dal comune), agevolazioni fiscali cittadine alle aziende di ricerca e sviluppo biomedico, incentivi fiscali ai ricercatori italiani e stranieri che decidono di portare avanti le loro ricerche nei laboratori delle università e dei centri di ricerca milanesi, agevolazioni gestionali, organizzative e autorizzative sugli studi di popolazione.

Città dei bambini e delle bambine: Il Comune si propone come una città a misura di bambino, tutelando le esigenze, le idee e le reali necessità dell’infanzia con l’obiettivo di migliorare la qualità della vita di tutti, a partire dalle fasce più deboli e meno visibili della popolazione.

Gli obiettivi generali sono:

  • ridefinire il punto di partenza dell’amministrare dando voce ai bambini ed ai ragazzi;
  • promuovere e favorire l’autonomia di movimento dei bambini e dei ragazzi in città;
  • favorire luoghi di incontro, di scambio, di crescita di cambiamento delle dinamiche sociali e della percezione della sicurezza;
  • attuare una graduale trasformazione della città, degli spazi pubblici e del loro utilizzo.

 

Città degli anziani e delle anziane: per rispondere in modo adeguato al numero elevato di anziani a Milano – oltre 400.000 di over 65 – è necessario sviluppare una medicina territoriale integrata con quella tradizionalmente erogata dai grandi centri ospedalieri e di assistenza agli anziani, attualmente non coordinata.

Dunque, è importante mettere insieme alcune strutture e competenze in un team unico multidisciplinare e multiprofessionale, fra cui: un polo geriatrico di altissima qualità (PAT e Golgi Redaelli), un hub ospedaliero in grado di presidiare le situazioni più critiche, un team che si occupi di gestire il territorio grazie a una forte competenza medica (geriatri, medici di medicina generale, infermieri, fisioterapisti, OSS, assistenti sociali) e un piano logistico efficiente ed efficace in grado di assistere anche gli anziani soli nelle abitazioni ERP.

Grazie alla telemedicina e telesorveglianza – che dovranno essere incentivati – e ai patti territoriali la città di Milano può consentire di instaurare e mantenere un rapporto continuativo crescente con la popolazione anziana e i soggetti presenti nella rete territoriale.

Centri Diurni Integrati e Assistenza Domiciliare Integrata: è necessario un potenziamento dei Centri Diurni Integrati e dell’Assistenza Domiciliare Integrata, soprattutto per le fasce di popolazione più deboli e con disabilità gravi.

Squadra Milano: composta da istituzioni e cittadinanza attiva. E’ necessario potenziare il servizio civico civile ambrosiano gestito dal Comune e finanziato dalle principali Fondazioni private milanesi col fine di:

  • Rinforzare e supportare i sevizi socioassistenziali e sociosanitari sul comune di Milano, dall’assistenza domiciliare ai CDI e CDD, alle costituende Case della Comunità, in collaborazione con ciò che già esiste: custodi sociali, rete WeMi, badanti e tate di condominio, etc.
  • Censire e fare da volano al privato sociale, all’associazionismo dei pazienti, al volontariato milanese ed al terzo e quarto settore per metterli continuativamente in rete, così da attivare le loro peculiarità laddove la città ha più necessità, spingendo strutturalmente per la coesione e collaborazione tra le varie realtà spesso in conflitto.
  • Dare la possibilità a giovani, adulti disoccupati e inoccupati ed anziani che desiderano fare cittadinanza attiva e di mettersi al servizio della città in maniera organizzata, percependo un compenso minimo in denaro.
  • Potenziare i presidi di socialità, il sostegno e l’animazione per superare la solitudine delle persone anziane.

P.I.U. (Punto di Informazione Unica): è in grado di offrire, a chi ha una minore alfabetizzazione tecnologica e a chi è in visita alla città, un riferimento per la ricerca dei vari servizi presenti a Milano ed informazioni di tipo sociosanitario. Permettere ad ogni cittadino di poter sempre accedere attraverso il proprio portale salute o fascicolo sanitario ai servizi che possono aiutarlo nel suo percorso di salute con un semplice click. Incentivazione di box di tele-visita di quartiere, magari all’interno delle farmacie. Attraverso i patti territoriali, si otterrebbe semplificazione e vicinanza ai cittadini facilitando l’informazione, l’accesso e l’uso dei servizi sociosanitari disponibili sul territorio milanese.

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