Milano in
Salute

SALUTE COME DIRITTO FONDAMENTALE DI OGNI PERSONA

La salute è diritto fondamentale dell’individuo e interesse collettivo. Lo recita la nostra Costituzione e lo ribadisce la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo. Promuovere la salute nella sua più ampia accezione deve essere una priorità.

É nella Costituzione Italiana che nasce l’esigenza di porre la salute al centro come diritto individuale e interesse collettivo. Basti pensare all’articolo 32: “La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti”.

Ma non si può certo tralasciare la Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, che nell’articolo 25 ribadisce che “Ogni individuo ha diritto ad un tenore di vita sufficiente a garantire la salute e il benessere proprio e della sua famiglia, con particolare riguardo all’alimentazione, al vestiario, all’abitazione e alle cure mediche e ai servizi sociali necessari”. Appare evidente come quello alla salute sia un diritto fondamentale e inalienabile.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità a sua volta definisce la salute “uno stato di totale benessere fisico, mentale e sociale” e non semplicemente “assenza di malattie”. Un concetto di salute ampio, valido per ogni individuo a prescindere dall’età e dal genere, che non si limita al benessere fisico ma che accoglie ogni forma di benessere come quello psicologico, lavorativo, ambientale e culturale. Salute è vita.

SALUTE “IN COMUNE”: LA DIMENSIONE CITTADINA DELLA SALUTE

Vogliamo una Milano inclusiva, che garantisca a tutti la concreta accessibilità a tutti i servizi che ruotano intorno al tema della Salute e un Sindaco che si faccia promotore di un sistema di welfare orientato alla persona e al suo benessere.

Una Milano che attenta ed efficace nel promuovere la prossimità dell’assistenza, l’integrazione tra assistenza sociale e sanitaria, la valorizzazione della prevenzione, la domiciliarizzazione e la deospedalizzazione.

Sosteniamo dunque un Sindaco che, attraverso politiche lungimiranti, promuova una sanità equa e garantisca un alto livello di benessere per tutta la comunità milanese. Una Milano in salute è una città che non guarda solo al presente ignorando coloro che vivono in difficoltà economica, ma che misura il suo successo attraverso il benessere degli ultimi e dei penultimi consapevole che il suo benessere totale corrisponde a quello di tutti i cittadini, nessuno
escluso. 

Il Sindaco è chiamato in quest’ottica a occuparsi della salute e della protezione sociale dei propri cittadini in una Milano che deve e può promuovere un welfare di tutti, un “Welfare Comune”: mettendo al centro la persona e il suo benessere, tornando ad investire nella medicina territoriale – uno dei capisaldi dalla Legge 833, che nel 1978 istituì il Servizio Sanitario Nazionale – con le sue finalità preventive e riabilitative.

Vogliamo Una Milano che sfrutti le sue caratteristiche per offrire servizi diffusi sul territorio, garantendo un’offerta di servizi ispirata a principi quali la prossimità dell’assistenza, l’integrazione tra assistenza sociale e sanitaria, la valorizzazione della prevenzione, la domiciliarizzazione e la deospedalizzazione. Una città che vada costituendo le Case della Salute, dove professionisti offrano una maggiore accessibilità e un’efficace copertura assistenziale e che attui, in vista di una compiuta medicina di prossimità, un coinvolgimento delle farmacie, con nuovi servizi diretti ai cittadini, nuovi compiti e funzioni assistenziali. Tutto ciò nell’ottica di far diventare le case dei milanesi il primo luogo di tutela e promozione della salute, in cui ogni cittadino possa sentire la protezione e il sostegno di tutta la sua comunità. 

Una Milano dunque che superi il canonico concetto di sanità potenziando la domiciliarità, individuando soluzioni innovative di processo (cliniche, farmaceutiche e diagnostiche), promuovendo nuove figure sanitarie e valorizzando il ruolo dell’assistente sociale, degli educatori e degli operatori sociosanitari. L’infermiere di famiglia e di comunità, lo psicologo di territorio, l’ostetrica di famiglia, favorirebbero così le sinergie tra Comune, Aziende Sanitarie e Terzo settore. Una Milano dove gli aspetti del sociale e del sanitario si integrino con una maggiore vicinanza dei servizi sociali ai cittadini per una migliore conoscenza e una rapida ed efficace presa in carico delle situazioni problematiche. Una Milano dove ci si muova verso una cultura del lavoro basata sulla tutela della salute, una medicina del lavoro adeguata e strutturata in grado di prevenire gli infortuni, formare le aziende e i lavoratori e di vigilare sui luoghi di lavoro.

CAMBIAMO PARADIGMA: LA SALUTE PRIMA DI TUTTO

“La salute prima di tutto” sembrava essere un motto appartenente al passato, invece ad oggi è più attuale che mai. L’emergenza sanitaria ha messo a nudo diverse problematiche del nostro sistema sanitario.

Per cercare di superarle a livello locale proponiamo l’istituzione dell’Health City Manager e il finanziamento di progetti all’avanguardia nel settore delle scienze biomedicali.

“La salute prima di tutto” era un motto che sembra appartenere ai nostri nonni. Eppure, è tornato ad essere più attuale che mai. Oggi, meglio di ieri, sappiamo che la salute è un bene collettivo da tutelare e garantire con tutte le forze, insieme. 

Tutti i cittadini hanno sofferto durante i vari lockdown, ma alcune fasce della popolazione ne hanno risentito maggiormente, vivendo momenti drammatici, a tratti tragici. I malati cronici e i loro famigliari, gli adolescenti e bambini con disturbo dell’apprendimento, le persone affette da disturbi mentali. 

Situazioni al limite che hanno evidenziato l’esigenza di una metropoli non più solo efficiente, ma anche consapevole dell’importanza della salute come bene prezioso da tutelare, migliorare e garantire a tutti.

L’emergenza sanitaria legata al Coronavirus ha messo a nudo alcune dinamiche e problematiche già presenti nel servizio sanitario:

Il Coronavirus, inoltre, ha reso evidente la necessità di un’accurata ricostruzione del tessuto sociale che sappia rispondere ai nuovi bisogni emersi e punti a correggere problematiche preesistenti. Dalla riduzione dalle disuguaglianze sociali, economiche, territoriali e di genere, alla considerazione della sofferenza degli ‘altri’ malati, ‘sospesi’ nelle cure, nella prevenzione e riabilitazione. O ancora a quella muta e composta, dei caregiver. Viste le criticità le nostre proposte vanno in due direzioni. Accogliamo l’idea dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani di istituire una nuova figura professionale, in staff del Sindaco e/o della Giunta comunale: l’Health City Manager. Avrà competenze che spaziano dalla gestione della sanità pubblica, alla sociologia e psico-sociologia delle comunità, all’architettura urbana e le metodologie per la riduzione delle disuguaglianze di salute.

Coordinerà e agirà per la salute pubblica, coerentemente agli obiettivi previsti dall’Amministrazione. La seconda direzione riguarda la promozione delle scienze biomedicali, nuovo made in Italy. Grazie ad Expo la città di Milano è cresciuta e si è affermata a livello europeo e mondiale. Là dove tutto è iniziato, a Rho, dal decumano e Palazzo Italia, si sta oggi sviluppando il piano per la Milano di domani. Si tratta dei progetti di ricerca più ambiziosi e avveniristici d’Italia e d’Europa, dai quali trarre le direttrici per il futuro, ma soprattutto per un presente a misura di cittadino. D’altronde, lo Human Technopole sta già attirando a sé menti brillanti e con esse un volano di investimenti.

LA GRANDE OPPORTUNITÀ DEL PNRR

Il PNRR rappresenta un’enorme opportunità per migliorare il sistema sanitario nazionale promuovendo reti di prossimità, telemedicina, innovazione, ricerca e digitalizzazione.

Per raggiungere questi risultati ambiziosi ci si affiderà a tre linee di intervento: il finanziamento di progetti Proof of Concept e la finalizzazione di programmi di ricerca nel campo delle malattie rare, dei tumori e delle malattie altamente invalidanti.

Il Recovery Plan è la grande occasione per migliorare significativamente il nostro sistema sanitario. Attraverso il PNRR verranno stanziati complessivamente 15,6 miliardi di euro. L’obiettivo sarà quello di rafforzare la prevenzione e i servizi sanitari sul territorio, modernizzandoli e digitalizzandoli, così da garantire equità di accesso alle cure. 

La missione salute del PNRR si articola in due componenti:

  1. Reti di prossimità, strutture intermedie e telemedicina per l’assistenza sanitaria territoriale;
  2. Innovazione, ricerca e digitalizzazione del servizio sanitario nazionale.
 

Per investire nell’assistenza di prossimità il Piano attiverà 1.288 Case di comunità e 381 Ospedali di comunità, potenzierà l’assistenza domiciliare, per raggiungere il 10% della popolazione con più di 65 anni, la telemedicina e l’assistenza remota, con l’attivazione di 602 Centrali Operative Territoriali. Per l’aggiornamento del parco tecnologico e il rafforzamento dell’infrastruttura tecnologica per la raccolta, l’elaborazione e l’analisi dei dati, procederà con l’acquisto di 3.133 nuove grandi attrezzature e con interventi di adeguamento antisismico nelle infrastrutture ospedaliere.

Verranno favoriti la valorizzazione e il potenziamento della ricerca biomedica del SSN rafforzando la capacità di risposta dei centri di eccellenza presenti in Italia nel settore delle patologie rare e favorendo il trasferimento tecnologico tra ricerca e imprese.

Per il perseguimento di questi obiettivi si prevedono tre tipologie di intervento: